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Il Museo, sorto intorno al 1870 come raccolta di pezzi anatomo-patologici a scopo didattico o di ricerca, fa parte integrante della Scuola Medica. Nel corso di oltre un secolo sono stati raccolti oltre 1500 reperti. Notevoli le collezioni di neonati malformati e di calcoli vescicolari risalenti al secolo scorso. Il Museo conserva anche i verbali autoptici di 20.000 riscontri diagnostici eseguiti dal 1884 ad oggi e le tacche di inclusione di paraffina di 500.000 biopsie. Il Museo possiede una biblioteca storica di 6.000 volumi, fra cui le due pregevoli edizioni del Cruveilhier (1845) e le miscellanee originali dei lavori di Angiolo Maffucci (1848-1907) e Antonio Cesaris Daniel (1866-1938).
Da quel momento iniziò una fruttuosa ricerca anatomica, intrecciata con la fisiologia e la patologia, che vide impegnati, dopo Vesalio, altri illustri anatomici. Il Museo di Anatomia Umana fu istituito sotto Leopoldo II di Lorena per opera di Tommaso Biancini, dissettore e professore di anatomia e fu inaugurato il 15 novembre 1832 con il nome di Gabinetto Anatomico. Nel 1834 Filippo Civinini continuò l’opera di sistemazione con la descrizione dei pezzi anatomici e l'allestimento di un catalogo che richiamava numericamente gli oggetti descritti.
Il Museo di Anatomia Umana occupò fino alla fine degli anni 60 il piano terra della sezione anatomica della Scuola Medico-Chirurgica, poi, per esigenze didattiche, fu trasferito al secondo piano dello stesso edificio, dove si trova attualmente. [Per la sua iniziale ubicazione al piano terra, il Museo di Anatomia Umana fu devastato dall’inondazione del novembre del 1944 causata dai tedeschi in ritirata che minarono e fecero saltare le spallette dell’Arno in piena.
Numerosi studenti visitano il Museo di Anatomia Umana per ammirare le pregevoli opere di uomini geniali. Esiste una precisa volontà di incrementare questa attività didattico-culturale, con la convinzione che essa riveste un’importanza notevole per la formazione dei giovani, la diffusione del sapere scientifico e la conoscenza della propria storia.
Da quel momento iniziò una fruttuosa ricerca anatomica, intrecciata con la fisiologia e la patologia, che vide impegnati, dopo Vesalio, altri illustri anatomici. Il Museo di Anatomia Umana fu istituito sotto Leopoldo II di Lorena per opera di Tommaso Biancini, dissettore e professore di anatomia e fu inaugurato il 15 novembre 1832 con il nome di Gabinetto Anatomico. Nel 1834 Filippo Civinini continuò l’opera di sistemazione con la descrizione dei pezzi anatomici e l'allestimento di un catalogo che richiamava numericamente gli oggetti descritti.
Il Museo di Anatomia Umana occupò fino alla fine degli anni 60 il piano terra della sezione anatomica della Scuola Medico-Chirurgica, poi, per esigenze didattiche, fu trasferito al secondo piano dello stesso edificio, dove si trova attualmente. [Per la sua iniziale ubicazione al piano terra, il Museo di Anatomia Umana fu devastato dall’inondazione del novembre del 1944 causata dai tedeschi in ritirata che minarono e fecero saltare le spallette dell’Arno in piena.
Numerosi studenti visitano il Museo di Anatomia Umana per ammirare le pregevoli opere di uomini geniali. Esiste una precisa volontà di incrementare questa attività didattico-culturale, con la convinzione che essa riveste un’importanza notevole per la formazione dei giovani, la diffusione del sapere scientifico e la conoscenza della propria storia.
Museo di Anatomia Umana e Patologica Pisa
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